Uno sguardo al Paleolitico
In genere ci raffiguriamo gli Homo sapiens dell’età della pietra intenti a scambiarsi grugniti e comunicare a gesti. Proviamo a immaginarli mentre ragionano come uomini moderni e vediamo cos’è successo tanto tempo fa in un piccolo villaggio del Paleolitico inferiore.
- Hey Gwulf, hai sentito la novità di Fwugh?
- Chi, quel matto?
- Proprio lui.
- Cosa ha combinato stavolta?
- Sai quel fulmine che ha colpito il bosco che poi ha bruciato per una settimana? Beh, non è andato a curiosare quando ancora c’erano le fiamme in giro?
- Ha proprio una testa da Neanderthal quello lì! Andare a mettersi in pericolo così per niente.
- No, ma aspetta, non ho finito. Dice che ha preso su dei rami che ancora bruciavano e se li è portati al villaggio.
- Ma è proprio matto! Vuole farci bruciare tutti. Va bene che un ramo si spegne in poco tempo, ma intanto può attaccare l’incendio a qualcos’altro.
- Poco tempo un fico secco. Lui e i suoi figli sono lì che portano legna per alimentarlo e sono già tre giorni che brucia. Sta anche facendo prove strane: ha preso un ramo spento che però aveva la punta rossa e scottava, l’ha messo vicino all’erba secca e ci ha soffiato sopra. L’erba secca ha fatto una gran fiammata e il ramo ha ripreso a bruciare. Chi era lì si è preso una gran paura. Tutti a dire “Ma sei matto! Il fuoco si attaccherà all’erba secca e arriverà dappertutto” Ma lui dice che bastano un po’ di pietre per evitare l’incendio di quello che c’è intorno.
- Ma le pietre servono a ben altro! Con tutte le cose utili che si possono fare, lui le va a sprecare per i suoi giochini? Chi me lo dice a me che dopo un po’ di tempo le pietre non prendono fuoco anche quelle? Non si sa mai. Per cosa poi? Una roba inutile che fa solo dei danni!
- Ah, ma lui già comincia a dire come sarà bello quest’inverno scaldarsi attorno a un fuoco. Vuole addirittura portarselo dentro la capanna.
- Cosa? Ma è proprio matto! Non ci sono già le pellicce per stare caldi? E poi quando c’era l’incendio nel bosco l’aria era tutta grigia e bruciava la gola e gli occhi. Come pensa di stare bene in una capanna con tutta quell’aria grigia?
- Non lo sa bene neanche lui, ma dice che l’aria grigia va in alto e si potrebbe provare a fare un buco nel tetto per vedere se esce. Finora sua moglie gliel’ha impedito, ma qualcuno potrebbe provarci prima o poi.
- Qualcuno? Non mi dirai che c’è qualcuno che glia dà retta!
- Purtroppo pare di sì. Erano già tre o quattro lì a chiedere informazioni “Come si fa”? “Dai, proviamo a farne un altro” “Ma ci vuole molta legna”? E lui li ha incoraggiati, ne hanno acceso un secondo, così se si spegne un fuoco ce ne può essere un altro, diceva.
- Ah già, bisogna tenerlo acceso, ci vorrà qualcuno che lo bada. Con tutte le cose che ci sono da fare ci deve essere gente che invece di andare a caccia sta a raccogliere legna e buttarla sul fuoco? Tutto per una cosa inutile e pericolosa. Ma lo stregone non dice niente?
- Uhuuu, lo stregone! L’ha detto in tutti i modi che se gli Dei volevano il fuoco dentro il villaggio mandavano il fulmine qui e non nel bosco. Lo capiscono tutti, ma lui dice che se gli Dei ci hanno fatti curiosi un motivo ci sarà.
- Mamma mia! Mette anche in discussione quello che dice lo stregone, non c’è più religione, dove andremo a finire! E il capo villaggio sta zitto anche lui? Non si preoccupa di questa cosa che consuma risorse, ci mette in pericolo ed è totalmente inutile? Dai, facciamo un comitato e andiamo a protestare. Questa cosa del fuoco deve finire subito.