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Specchio antico

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Ora vediamo come in uno specchio antico (San Paolo)

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Se si insegnasse alpinismo a Scuola…

Alpinistes Aiguille du Midi 03

Insegnante – Bene, interroghiamo. Rossi. Cos’è il nodo a otto ripassato.
Rossi – Dunque, il nodo a otto ripassato… detto anche inseguito… si fa come il nodo a otto… poi si rifà di nuovo… però si ripassa.
Insegnante – Tutto qui? Altro che ripassato, tu non l’hai neanche studiato (ride, solo lui). Bianchi, su, tu lo sai di sicuro.
Bianchi – L’otto ripassato, pur non avendo la necessità del contronodo, richiede tuttavia una particolare attenzione per la sua corretta esecuzione. Dopo avere eseguito il savoia classico (nodo a otto semplice), lasciando circa 1 metro e 20 cm di capo libero, si fa passare quest’ultimo in entrambi gli occhielli predisposti sull’imbragatura, quindi si porta il nodo a otto semplice vicino all’imbragatura e lo si “ripassa”, infilando il capo libero lungo le sue anse. Alla fine, l’asola che passa dentro l’imbragatura deve risultare chiusa dal nodo a otto ripassato. Per ragioni di sicurezza, è buona norma che il capo libero che fuoriesce dal nodo finito abbia una lunghezza di almeno 10 cm.
Insegnante- grazie Bianchi, del resto tu con l’otto hai una certa confidenza (sogghigna). Rossi hai sentito? Ma come pensi di cavartela in montagna senza sapere queste cose?
Rossi – Io in montagna ci vado solo d’inverno, a sciare. Non so cosa farmene di un nodo a otto ripassato.
Insegnante – Sempre a fare polemica, come se si dovesse sapere solo quello che serve nell’immediato.
Alunno – ma prof, perché non ci portate una volta a fare un’arrampicata?
Insegnante – Ancora con questa storia! Ve l’ho spiegato cento volte: a ottobre è già tardi, fino ad Aprile è freddo ed è troppo pericoloso. A maggio poi dobbiamo fare le verifiche di fine anno e quindi se volete andare in montagna vi ci fate portare d’estate dai vostri genitori. Sentiamo l’alpinismo: la conquista dell’Everest.
Rossi – L’Everest fu scalato per la prima volta da sir Edmund Hillary…
Insegnante – E Tentzing? Chi era Tenzing
Rossi – un extracomunitario?
Insegnante – Rossi! Non siamo a scuola per fare dello spirito! Non ci siamo e anche nelle esercitazioni sei una frana!
Rossi – Bella roba, che noia andare su e giù per il muro della palestra.
Insegnante – Sono esercizi indispensabili per arrampicare in parete.
Rossi – Sarà, ma tanto oggi con le funivie si arriva dappertutto.
Insegnante – Non proprio. E dato che con le funivie la gente finisce col salire in quota solo per strafogarsi di strudel nel rifugio proprio lì a due passi, hanno deciso di insegnare alpinismo a scuola per diffonderne la pratica. Ma vedo che con te è tempo perso. Vai a posto. Ma che hai fatto? Zoppichi?
Rossi – Beh… ecco, una storta mentre facevo Parkur.
Insegnante – Par… cosa?
Rossi – una cosa che si fa superando ostacoli, arrampicandosi… cose così.Se a scuola si in

Se a scuola si insegnasse alpinismo allo stesso modo in cui si insegna matematica, cosa accadrebbe? proviamo ad immaginarlo…

Insegnante – Bene, interroghiamo. Rossi. Cos’è il nodo a otto ripassato.

Rossi – Dunque, il nodo a otto ripassato… detto anche inseguito… si fa come il nodo a otto… poi si rifà di nuovo… però si ripassa.

Insegnante – Tutto qui? Altro che ripassato, tu non l’hai neanche studiato (ride, solo lui). Bianchi, su, tu lo sai di sicuro.

Bianchi – L’otto ripassato, pur non avendo la necessità del contronodo, richiede tuttavia una particolare attenzione per la sua corretta esecuzione. Dopo avere eseguito il savoia classico (nodo a otto semplice), lasciando circa 1 metro e 20 cm di capo libero, si fa passare quest’ultimo in entrambi gli occhielli predisposti sull’imbragatura, quindi si porta il nodo a otto semplice vicino all’imbragatura e lo si “ripassa”, infilando il capo libero lungo le sue anse. Alla fine, l’asola che passa dentro l’imbragatura deve risultare chiusa dal nodo a otto ripassato. Per ragioni di sicurezza, è buona norma che il capo libero che fuoriesce dal nodo finito abbia una lunghezza di almeno 10 cm. (1)

Insegnante - grazie Bianchi, del resto tu con l’otto hai una certa confidenza (sogghigna). Rossi hai sentito? Ma come pensi di cavartela in montagna senza sapere queste cose?

Rossi – Io in montagna ci vado solo d’inverno, a sciare. Non so cosa farmene di un nodo a otto ripassato.

Insegnante – Sempre a fare polemica, come se si dovesse sapere solo quello che serve nell’immediato.

Alunno – ma prof, perché non ci portate una volta a fare un’arrampicata?

Insegnante – Ancora con questa storia! Ve l’ho spiegato cento volte: a ottobre è già tardi, fino ad Aprile è freddo ed è troppo pericoloso. A maggio poi dobbiamo fare le verifiche di fine anno e quindi se volete andare in montagna vi ci fate portare d’estate dai vostri genitori. Sentiamo l’alpinismo: la conquista dell’Everest.

Rossi – L’Everest fu scalato per la prima volta da sir Edmund Hillary…

Insegnante – E Tentzing? Chi era Tenzing

Rossi – un extracomunitario?

Insegnante – Rossi! Non siamo a scuola per fare dello spirito! Non ci siamo e anche nelle esercitazioni sei una frana!

Rossi – Bella roba, che noia andare su e giù per il muro della palestra.

Insegnante – Sono esercizi indispensabili per arrampicare in parete.

Rossi – Sarà, ma tanto oggi con le funivie si arriva dappertutto.

Insegnante – Non proprio. E dato che con le funivie la gente finisce col salire in quota solo per strafogarsi di strudel nel rifugio proprio lì a due passi, hanno deciso di insegnare alpinismo a scuola per diffonderne la pratica. Ma vedo che con te è tempo perso. Vai a posto. Ma che hai fatto? Zoppichi?

Rossi – Beh… ecco, una storta mentre facevo Parkur.

Insegnante – Par… cosa?

Rossi – una cosa che si fa superando ostacoli, arrampicandosi… cose così.

(1) dalla relativa voce di Wikipedia

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