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Specchio antico

Specchio antico

Ora vediamo come in uno specchio antico (San Paolo)

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Trasloco

Sto traslocando.

Quando traslochi scopri molte cose, anche stupide, come quante volte non hai trovato il Vinavil e lo hai ricomprato.

Ma soprattutto quanto e come sei attaccato le cose.

Si può buttare un sasso raccolto a Omaha Beach? O il modello 101 dell’anno che ti è nato il figlio e in quel momento eri senza lavoro? O quel quaderno con sopra un adesivo del GP di Imola del 1970? O un volantino ciclostilato “Grande manifestazione antifascista”? E il badge di quel convegno dove don Oreste ha tenuto il suo ultimo discorso pubblico? E il modellino di moto montato a sedici anni? Farei fatica a buttare anche un certo sasso raccolto in Val Marecchia, figurarsi quello della Val di Genova.

Ma la cosa più difficile sono il libri. Avevamo conservato persino molte dispense e appunti  dei tempi dell’Università, alcuni testi di un certo pregio si sono salvati.

Troverò mai il tempo di rileggere i venti volumi de “Le grandi storie della fantascienza”? Probabilmente no, ma se un giorno volessi rileggere quella storia che parla di uno scheletro e di una grotta? O di quella sentinella che aveva fame e freddo, era bagnata fradicia e coperta di fango?

E anche qualche passo di quel libro che comprai molti anni dopo averlo letto nella cucina di un mio amico. Parlava di scuola ed era scritto da un gruppo di ragazzi insieme a un prete. Ma non potevo portarlo a casa perché veniva messo fra i libri comunisti.

E poi naturalmente i romanzi, ma anche certi saggi da cui ho imparato che la relatà è più complicata di quello che sembra. E quelle raccolte di fumetti, ad esempio quel bambino dalla testa rotonda che ha ritmato la mia adolescenza con le sue uscite mensili. O altri “serial” che attendevo impaziente ogni settimana.

Ci sono naturalmente i libri di fotografia, a cominciare dal regalo della morosa sul quale ho ho dato il primo sguardo a cosa si poteva fare con una macchina fotografica. E poi quelli dove ho visto cosa altri facevano, quello che volevo imitare o evitare.

Le riviste sono un dramma. Si inizia a prendere una bella rivista mensile e la si mette via. Dopo un po’ si ripone in un luogo e poi in un altro.  E un altro ancora. Quando si fa trasloco, la rivista inizia a uscire da tutte le parti, come il Blob del film di fantascienza. Alla fine te la ritrovi che ha raggiunto un volume (e un peso) che non ti potevi immaginare. E di riviste in casa mia ne entra più di una: fotografia, fantascienza, scienza. Più altre di natura o giardinaggio che ho seguito per un po’.

Che fare? Alcune potrei liquidarle come sorpassate, ma qualche copia ha il potere di riportarmi al passato. Finirò col buttarne via una parte, ma se trovassi qualcuno a cui regalarle sarei più contento.

Fa schifo

L’uomo che ha prodotto “Colpo Grosso”, un quiz a base di spogliarelli famoso nel mondo. Che ha prodotto, trasmesso e replicato i telefilm di “Valentina”, con frequenti scene di nudo. Che ha portato in Italia programmi come “Il Grande Fratello” che esalta il successo facile e che ha importato dall’America il Wrestling, plateale esaltazione della violenza. Che ha dato spazio ai programmi della D’Eusanio e della De Filippi, dove il relativismo si spargeva a piene mani. Che ha prodotto “Lucignolo”, programma di gossip costantemente sul filo della pornografia. Che ha ripetutamente fatto sfoggio in pubblico di volgarità spacciata per umorismo. Che ha dato spazio nel proprio governo alle farneticazioni razziste e xenofobe.

Quest’uomo ora si fa paladino della libertà per i genitori di educare i propri figli. Tutto questo per ingraziarsi la Chiesa cattolica nel momento in cui pesano su di lui gravi indizi di aver sfruttato la prostituzione minorile.

Saranno quelli rappresentati dalle Televisioni di Berlusconi i valori che le famiglie vogliono per i loro figli?

Terroristi?

“Ci sono cittadini in cerca di protezione – ha detto riferendosi a quanti abbandonano la Tunisia – ci sono criminali evasi dalle carceri e personaggi infiltrati da organizzazioni terroristiche come Al Qaeda nel Maghreb Islam”. Si tratta di “una organizzazione che cerca di infiltrare agenti in Europa; l’attenzione è massima e l’abbiamo allertata”. (Roberto Maroni, Ministro degli interni)

Ma vi pare che un’organizzazione terroristica così sfigata che non trova altro mezzo che i barconi per infiltrare agenti in Europa possa essere pericolosa?

Guardando un film

L’altra sera mi ha colpito molto una scena di un film, molto bello, che vedevo per la seconda volta.

All’interno di una lussuosa limusine, un ministro si rivolge ad una giovane e bella attrice. Le fa capire che se vuole continuare a lavorare deve cedere alle sue voglie. Allunga le mani sul seno della ragazza, che non trova la forza di reagire. Come finirà lo si capisce quando il ministro si sfila pantaloni e mutande. Per il resto del film assistiamo alle angherie contro di lei e il suo compagno commediografo,  spiati dalla polizia segrata.

Allora ho capito uno dei motivi per cui Berlusconi è un grande.

Perchè il film che stavo vedendo era “Le vite degli altri” (lo avevate riconosciuto?), quello che ora la destra usa come una bandiera per sostenere il vittimismo di Berlusconi, vittima, secondo lui, di intercettazioni illegittime.

E bisogna ammettere che Berlusconi è bravo, se è riuscito a fare in modo che la gente lo identifichi nell’artista spiato e non nel politico vecchio, porco e pure col culo flaccido che concupisce giovani attrici.

Funziona!

Molte volte ho aperto le mie riflessioni sulla politica fiscale dicendo:

“Il sistema fiscale idele è quello in cui le tasse le pagano gli altri”

Affermavo anche che questo è il principio, ammettevo che l’applicazione pratica poteva comportare qualche difficoltà, ma che, visto che la cosa poteva riscuotere molti consensi, valeva la pena di provarci.

Lo ammetto. Pensavo fosse una battuta.

Ma adesso è accaduto l’inaspettato. Qualcuno ha iniziato ad applicare questo principio nella pratica.

Si tratta della Lega (sa vut fe, ut taca to so quel c’uje).

Qual’è stata infatti la trovata per varare il federalismo fiscale? Semplice: i comuni potranno istituire la tassa di soggiorno e tassare le seconde case!

Cos’è questa se non un’applicazione del principio da me enunciato più volte (a so fort)? I comuni impongono tasse sulle case e sul soggiorno dei non residenti. Così i cittadini del comune potranno pagare i servizi a spese di chi è in transito o vi soggiorna saltuariamente (fata figheda).

Certo la cosa non è priva di qualche inconveniente (e pareva trop bel). Da una parte in comuni come Rimini (me a stag proprie iquè) la tassa di soggiorno rischia di provocare sommosse popolari (a tal deg). Dall’altra fatico a credere che in posti come Ostiglia (sperdud in tla pianura padena) o Massafra (pers in te tavulir dal pogli) possano contare su chissà quali introiti turistici (i ne ciaparà ‘n frenc).

Ma questa è solo la prima applicazione e senz’altro in futuro si troveranno modi più efficienti per applicare un principio sul quale tutti possiamo concordare: le tasse, facciamole pagare agli altri.

(N.B. Per rispetto alla Lega che propugna l’uso di dialetti, mi asterrò dal tradurre le frasi in Romagnolo)


Relativismo

“Il relativismo è una posizione filosofica che nega l’esistenza di verità assolute, o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro definizione assoluta e definitiva. In Europa se ne riconosce la prima comparsa all’interno della sofistica greca; in seguito posizioni relativiste furono espresse dallo scetticismo antico e moderno, dal criticismo, dall’empirismo e dal pragmatismo.”

(da Wikipedia)

Papa Benedetto XVI e tutta la gerarchia ecclesiastica non perdono occasione di condannare il relativismo e, vista la definizione qui sopra e il mestiere che fanno, non mi sento di dar loro torto.

Questa condanna viene sottolineata spesso anche dagli esponenti della destra. Anche costoro fanno il loro mestiere (un altro, però).

A proposito di questi, negli ultimo tempi ho notato un comportamento che si ripete con una certa puntualità.

In un qualsiasi talk-show un rappresentante della sinistra esordisce con un elenco delle malefatte del nostro Primo Ministro e delle relative prove. Quando tocca al rappresentante della destra, questo, con la faccia di un pokerista che risponde “vedo” a una doppia coppia, dichiara che hanno sempre vinto le elezioni (non è vero) e che comunque tutto questo non ha spostato un percento nei sondaggi, quindi va tutto bene.

Non ditemi che questo fa parte dell’ortoprassi della dialettica cattolica. Se questo non è relativismo, cos’è? Ha un nome previsto dalla tassonomica delle eresie?

C’è un teologo in sala?

Se proprio serve una spiegazione…

Caro Cardinal Bagnasco,

se una cosa è così grave da  essere citata da lei nella prolusione del Consiglio permanente della CEI, forse merita anche l’uso di una “‘ingente mole di strumenti di indagine” da parte dei giudici. Se qualcuno se lo chiede può rispondere così.

… di una volta!

Ho nostalgia di quei bei preti di una volta. Quelli col sottanone e qualcuno persino con la chierica.

Quelli che se ti scappava un “Santo cielo” all’oratorio erano tuoni e fulmini. E ti spedivano a dire dieci Pateravegloria.

Che va bene festeggiare martedì grasso, ma a mezzanotte tutti a letto (da soli). E la paste avanzate si mangiano giovedì.

Quelli che erano se uomo e donna passavano una notte sotto lo stesso tetto senza essere sposati erano pubblici peccatori.  E di divorzio non se nen parlava.

Che chi ruba va all’inferno. Altro che galera. E non aspettavano il terzo grado di giudizio per dirlo.

Che non facevano sconti su niente, i Comandamenti sono dieci e quindi anche se è l’ultimo, basta un’occhiata di troppo e devi confessare di aver desiderato la donna d’altri.

Che tuonavano contro quel partito che era alleato con quei paesi dove la Chiesa era ridotta al silenzio. E che pretendevano un comportamento irreprensibile da quelli del partito che doveva rappresentare la Chiesa.

Test di italianità

Ho visto sui giornali i testi proposti agli extracomunitari per la prova di comprensione dell’italiano. Sono assai semplici e i funzionari che li hanno allestiti hanno dichiarato di non essersi particolarmente impegnati per renderli difficili.

Vorrei dire che apprezzo il loro impegno e vorrei dare anch’io un contributo. E se qualche extracomunitario mi legge, può essere un utile esercizio per conoscere meglio l’Italiano (e anche l’Italia).

Si tratta, per chi non lo sapesse, di indicare in quale ambiente si svolge un certo dialogo. Pronti? Via!

  1. “Per me basso” “A me macchiato caldo” “Io lo voglio lungo” “Con un goccio di latte” “In tazza fredda”.
    Risposte: a) in un sexy shop b) in un bordello c) al bar.
  2. “E la fattura?” “Non c’è problema, sono qui apposta”
    Risposte: a) in autobus b) durante una corsa ciclistica c) nello studio di un mago occultista.
  3. “Mia figlia è contenta di rivedere i compagni. Ci sono tutti?” “Anche di più, erano ventidue ora sono ventotto” “E il sostegno?” “Beh, non è lo stesso dell’anno scorso, le ore sono nove invece di diciotto e deve dividerlo con un compagno”.
    Risposte: a) su un peschereccio in alto mare b) durante una scalata sulle Dolomiti c) a scuola.
  4. “Sei un pendolare? deve essere scomodo.”  “Sì, ma l’interregionale e la metropolitana sono sempre in orario e non sono mai affollati. Per il resto del percorso c’è una comoda ciclabile”.
    Risposte: a) nell’atrio di un Hotel cinque stelle b) a una sfilata di alta moda c) in un qualsiasi posto di altro paese, non certo in Italia.
  5. “C’è gente per cui è l’occasione della vita, quindi ne vedi di ogni” “Se non sei pronta a tutto è meglio che te ne vai”.
    Risposte: a) In un centro di addestramento del Battaglione San Marco b) in coda alla AUSL c) in una villa della Brianza.

Avete risposto “c” a tutte le domande? Benvenuti in Italia!

Un mucchio di leggi

Ricordo un passaggio di Chesterton in uno dei romanzi di Padre Brown, non ricordo quale: “Qual’è il posto migliore per nascondere un sasso? Un mucchio di sassi. E per nascondere un cadavere, un mucchio di cadaveri.”

Mi era già venuto in mente quando ho saputo che in mezzo a tante “semplificazioni” calderoliane c’era anche la norma che abroga le dimissioni telematiche.

Ora salta fuori un altro cadavere, pardon, un’altra legge, quella che puniva le sofisticazioni alimentari dannose alla salute. Ogni commento sulla lacuna che lascia nella nostra legislatura mi sembra superfluo.

Quanti altri cadaveri salteranno fuori?