Ma il veleno rimane
Il veleno sparso a piene mani dalla Lega contro i disabili è rimasto attaccato alla Große Manöver di Monti.
Nel precedente post avevo sottolineato una differenza fra la presente manovra e le precedenti. Ora grazie ad un’analisi sul sito di Handylex mi sono reso conto che alcune cose, frutto della campagna leghista contro i pretesi “falsi invalidi”, sono in realtà filtrate nella nuova manovra.
La più evidente è la clausola di salvaguardia: tutti sanno che ci sarà l’aumento dell’IVA, pochi sono a conoscenza del fatto che scatterà solo se la riforma previdenziale (leggi: taglia alle pensioni d’invalidità) non darà i risparmi previsti.
La seconda cosa è contenuta nella riforma dell’ISEE, che, per chi non lo sapesse, è l’indice che tiene conto di reddito e del patrimonio familiare e viene usato per assegnare determinati benefici assistenziali.
Ebbene ora se ne vuole estendere l’applicazione per assegnare altre previdenze, come gli assegni di cura, ed anche modificarne il calcolo.
Riguardo al primo punto la questione è delicata. Se ci vengono a dire che si potrebbero escludere dall’assegno il più ricchi forse potremmo anche essere d’accordo. Ma qual’è il limite? Non sarebbe la prima volta che si porta ad esempio il Megadirettore Galattico per poi colpire il Ragionir Fantozzi. In altre parole, se il limite fosse di centomila Euro si potrebbe essere d’accordo, se fosse a trentamila, no. Solo che nel primo caso probabilmente i risparmi non sarebbero così elevati da giustificare il fatto di infrangere il principio che l’assegno o la pensione sono un diritto soggettivo.
Ma la parte decisamente inaccettabile è quella in cui si vorrebbe far rientrare nel calcolo dell’ISEE anche quelle somme esenti da Irpef e percepite a titolo di pensioni o assegni per invalidità. Si tratta di una palese assurdità: non sono redditi che provengono da lavoro, capitale o possesso di beni. Sono somme pagate a compensazione di svantaggi di cui la persona patisce. Si potrebbe arrivare all’assurdo che fra due famiglie di pari reddito e patrimonio, una venga penalizzata, ad esempio, nell’assegnazione di un posto all’asilo nido perché la mamma è cieca e percepisce un assegno o una pensione.
È questo il frutto di una campagna ben orchestrata, partita tempo fa ad opera del ministro Tremonti e della Lega, col pretesto dei falsi invalidi e lo scopo di risanare le casse dello Stato a spese dei più deboli.