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Specchio antico

Specchio antico

Ora vediamo come in uno specchio antico (San Paolo)

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Panchine

Panchina accanto alla Tomba di Don OresteMi sono capitate sotto gli occhi le foto della benedizione della tomba di Don Oreste. In una di queste si vede una delle panchine che sono lì a fianco.

Sopra sono seduti Armando, Giulia, Don Sisto e Daniela. Tutte persone che sono legate, in un modo o in un altro, alla Capanna di Betlemme, la struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII che a Rimini accoglie i senza dimora.

Era stata pensata per far riposare la gente, ma ora, dopo l’aggressione ad Andrea, in quella panchina vedo tutto un altro significato.

Sono triste

Don Oreste con alcuni giovani nella \

Vorrei tenere un tono sempre allegro nel blog, ma stasera non posso.

Vedevo Andrea la mattina mentre andavo a scuola e mentre tornavo a casa. Se ne stava sulla sua panchina in via Flaminia con la sua bici e le sue povere cose. A volte dormiva, a volte se ne stava a guardare la gente che passa. Mi chiedevo perché dormisse lì, quando avrebbe potuto trovare un posto alla Capanna di Betlemme. Aveva proprio l’aspetto del barbone, corpulento, con una lunga barba brizzolata e i vestiti sporchi.

Naturalmente, visto che andavo e venivo dal lavoro, passavo di fretta. Ero incuriosito, lo guardavano e qualche volte ricambiava il mio sguardo.

Poi, questa mattina, ho letto e ho capito subito che era lui il barbone a cui avevano dato fuoco.

In tanti ci siamo chiesti perché.

Per me è stato uno choc molto grosso.

Solo due giorni fa avevamo chiuso una mostra su Don Oreste Benzi, nell’anniversario della sua morte. Per una settimana avevo visto migliaia di persone sorridere e commuoversi davanti alle immagini e alle frasi di Don Oreste. Ora, due giorni dopo, nella città dove ha lasciato l’impronta più netta, qualcuno ha compiuto quel gesto, per cui non ho aggettivi.

Mi sono immaginato il viso di Don Oreste, in una di quelle espressioni dure, di dolore profondo, che forse pochi hanno visto, ma che sapevano esprimere uno sconfinato dolore. Espresioni che erano tanto più significative quanto erano lontane da quel sorriso che lo faceva amare da tutti.

Don Oreste, cosa avresti detto? Forse che un gesto simile è espressione del disprezzo della vita? Che riflette il vuoto in cui sono lasciati i nostri giovani? O forse che non dovevamo lasciarlo solo, che se stava sulla strada era perchè si sentiva rifiutato.

Ma sono sicuro di una cosa: che si sarebbe preoccupato anche di chi ha compiuto quel gesto, per chiedergli di incontrarsi, di parlare. Per dirgli che, se avesse avuto bisogno, lo avrebbe aiutato.

Perché Don Oreste sapeva vedere in Cristo in tutti, ma proprio in tutti.

Ultimo

Si è parlato molto del fatto che Obama ha telefonato a Berlusconi per ultimo.

Molti (soprattutto di sinistra) hanno messo in relazione la cosa con la sua gaffe sulla abbronzatura.

Che malelingue!

Per me è semplicemente andato in ordine di altezza.

Soprannumeri

“Ci siamo trovati con un soprannummero di …, cosa ne facevamo di quei … ?”

Sto scrivendo quasi in diretta, durante un dibattito televisivo. Ho lasciato alcuni puntini al posto di una parola.

Cosa vi è venuto in mente? Che stia parlando un ex ministro dell’Istruzione che voglia giustificare l’adozione dei tre maestri su due classi?

Sbagliato.

Sta parlando il Ministro La Russa a proposito di militari fannulloni negli uffici.

Il maestro unico e la strada del Grossglockner

Strada del Grossglockner

Uno degli argomenti addotti a favore del mestro unico è che le tre maestre per due classi sono state volute per risolvere il problema della disoccupazione dei maestri elementari. Ammesso e non concesso che sia così, a quessto punto sarebbe come se in Austria volessero chiudere la strada del Grossglockner, che è la più alta strada d’Europa e attira ogni anno migliaia di turisti a pagamento Perché dovrebbero chiuderla? Ma perché è stata costruita per dare lavoro ai disoccupati durante al crisi del ‘29. Poi si è rivelata un ottimo affare e nessuno la vuole chiudere.

Genitori sconsiderati

Don Oreste protesta contro i tagli al sostegno

«Che nel nostro Paese ci siano genitori così sconsiderati da portare in piazza bambini di pochi anni la dice lunga sulla natura criminogena della sinistra. I figli vengono intossicati da cattivi genitori dal cervello bruciato dalla droga e dalle bugie»
Maurizio Gasparri, Ansa 18 ottobre

La foto a sinistra ritrae Don Oreste Benzi nel 1998, ad una manifestazione per difendere il diritto al sosotegno contro i tagli operati nella finanziaria 1997.

Meno male!

Meo male che sono in pensione!

Ho insegnato economia per anni e ho sempre fatto un po’ fatica a dire che “il reddito dell’imprenditore dipende dalla sua capacità. Se è capace guadagna, se no ci rimette”.

Quest’anno non ce l’avrei proprio fatta a dirlo senza ridere. E anche parecchio.

Anche questo costa

Il sindaco di Roma Alemanno ha deciso di non sostenere più il Festival internazionale “FotoGrafia”, che conta 200.000 visitatori in 143 mostre perchè troppo dispendioso (187.500 Euro).

La mia stima verso di lui potrebbe diminuire, se solo ne avessi un po’.

Spendiamo troppo?

Sulla scuola ci stanno raccontando un sacco di balle.

La più grossa è che per la scuola spendiamo troppo.

Io sono uno che controlla. Mi sembrava di ricordare che la nostra spesa rispetto al PIL fosse sotto la media europea. Sul sito della pubblica istruzione ho trovato dapprima un dato del 2001 secondo il quale stavamo al 4,6% contro il 4,9% europeo. Non era male, visto il seguito.

Ultimo dato del MInistero è quello secondo cuila spesa del 2005 era al 3,8% del PIL e che è cresciuta di 0,3 punti rispetto all’anno precedente. Il Ministero però (oh!) non fa il confronto con la media europea. Propone invece (copio, a memoria non lo ricordo) la “spesa pubblica per studente in rapporto al PIL procapite” nel quale (guarda caso) siamo più alti della media europea. Ma che senso abbbia mettere a confronto due grandezze disomogenee come “spesa per studente” con il “PIL pro capite” non lo so.

Allora ho cercato la spesa media europea per l’istruzione rispetto al PIL. Ebbene, confesso che non l’ho trovata.

L’unica cosa interessante è stato un documento rumeno, dove sembravano contenti, perché la loro spesa per l’istruzione era salita al 4% del PIL, anche se era sotto (indovinate) la media europea.

Noi al 3,8% spendiamo troppo e in Romania al 4% vogliono spendere di più.

Perché i rumeni vengono da noi? Perché non ne vengono di più?

Presepi? adesso?

Che ci crediate o no  in questi giorni c’è chi lavora al presepe.

C’è chi ci pensa alla vigilia di Natale e ammucchia su quattro statuine e una capanna, chi si mobilita all’inizio di dicembre per averlo pronto per l’Immacolata concezione e chi comincia a pensarci al ritorno delle ferie.

La maggior parte fa parte di gruppi che allestiscono il presepe in un locale della Parrocchia, ma qualcuno sacrifica  un locale dela casa.

Come faccio a saperlo? Da circa vent’anni faccio parte della giuria dle concorso Pesepi diocesano e di fronte ad allestimenti di qualche metroquadro, con superbe realizzazioni che lasciano a bocca aperta ho chiesto: ma quanto ci mettete?

Così adesso so che hanno già cominciato a progettare scenari, a studiare effetti, a costruire meccanismi.

Qualcuno, con la scusa di una passeggiata con la famiglia, gira per i boschi o per le spiagge a cercare muschio, legni consunti o sassi corrosi. Altri provano cosa si può fare con i materiali dai tradizionali gesso e cartapesta al polistirolo e le schiume poliuretaniche. Qualcuno traffica con luci, motori elettrici e anche computer.

Alla fine il risultato è che la giuria non sa che pesci pigliare ed è sempre più in imbarazzo.

Per me lo fanno apposta.