Però!
Sandro Bondi definisce La Repubblica, “un superpartito che concentra in sé la dimensione politica, quella economica, quella culturale e perfino quella giudiziaria“.
Tutto questo nelle edicole al prezzo di un solo Euro!
Approfittatene!
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Sandro Bondi definisce La Repubblica, “un superpartito che concentra in sé la dimensione politica, quella economica, quella culturale e perfino quella giudiziaria“.
Tutto questo nelle edicole al prezzo di un solo Euro!
Approfittatene!
Da sempre una delle aspirazioni della Chiesa italiana è quella di veder riconosciuto il finanziamento alle scuole private.
Il discorso è complesso, ma nel ritengo che l’aspirazione sia legittima, anche se a certe condizioni. Detto in due parole occorrerebbero regole chiare e controlli severi perché le private non si trasformino in “diplomifici” . Inoltre il passaggio a un sistema misto non dovrebbe andare a detrimento della scuola pubblica. Con un finanziamento pubblico e quindi con rette più accessibili,se la scuola pubblica proseguisse nelle condizioni di degrado in cui i tagli degli ultimi anni l’hanno ridotta, i genitori più accorti si vedrebbero costretti a ricorrere alle private per garantire ai figli un’istruzione decente. Dopo di che la scuola pubblica diventerebbe la scuola dei poveri, oberata, oltre che dalla mancanza di fondi, anche dal fatto che la parte di alunni meno seguita dalle fammiglie non frequenterebbe certo le costose private.
Ora il ministro Gelmini annuncia contributi alle famiglie che iscrivono i figli alle private.
Proprio nel giorno in cui Avvenire, giornale dei Vescovi, muove critiche ai comportamenti di Berlusconi.
Rileggete la prima riga. Sarà un caso?
Ho letto da qualche parte che la ricerca su Google di “programma europee PD” porta subito al programma del PD (dite che è ovvio? Aspettate), mentre “programma europee PDL” non dà risultati utili.
Siccome sono un malfidato, ho voluto ripetere l’esperimento e ho constatato che è vero: non si trova una pagina che soddisfi quello che uno si aspetterebbe di trovare.
Dato che sono davvero curioso di sapere quali sono le intenzioni della destra in Europa, ho cercato nel sito del PDL. Alla voce “elezioni” trovo una pagina che invita a votare. Poi, seguendo il link “per contare di più in Europa” ho finalmente trovato qualcosa che assomiglia ad un programma.
Dico così perchè, oltre a non riportare la parolina “programma” (ma forse sono io che mi formalizzo) si tratta di una paginetta vaga e povera di contenuti. Forse le pagina del programma del PD di qualche anno fa erano troppe, ma qui mi sembra si esageri in senso opposto.
Ma la pagina veramente inquietante è quella di apertura sulle elezioni europee.
In primo piano l’azione di Silvio berlusconi e fra le indicazioni di come si vota (cito) “Ovviamente il primo nome che ti consigliamo di scrivere è quello di Silvio Berlusconi”.
Niente programma, ma date la preferenza a Silvio Berlusconi, che ha già il suo posto da Primo Ministro e nessuna convenienza o intenzione ad andare a fare l’eurodeputato.
Viene il sospetto che il vero programma sia quello di fare il pieno di consensi per Berlusconi, in modo da consentirgli di continuare a scarrozzare cantanti e ballerine, a nostre spese, sugli aerei di Stato.
Emergenza rifiuti a Palermo.
Berlusconi affrema che è l’eredità della giunta di Leoluca Orlando. Consultando Wikipeedia scopro che Leoluca Orlando si è dimesso nel 2000.
Certo che a Palermo sono dei bei distratti! I rifiuti sono lì da nove anni e se ne accorgono solo adesso!
Lo ammetto, mi sono sbagliato.
Nel precedente post dicevo che avevo fatto un tentativo di dare una risposta alla domanda “chi ha corrotto David Mills?” e oggi nelle motivazioni della sentenza c’è scritto un altro nome: Silvio Berlusconi.
Pazienza, me ne farò una ragione.
Quello che mi preoccupa è che Silvio Berlusconi ha dichiarato che andrà in Parlmento a riferire sulla faccenda e a “dire quello che pensa dei magistrati”.
No, grazie.
Quello che Silvio Berlusconi pensa dei magistrati lo sappiamo già. E pensiamo che i magistrati abbiano già i guai loro senza doversi sorbire una nuova bordata di accuse e di insulti.
Quindi, no, grazie.
Vada piuttosto in tribunale a difendersi e a discolparsi.
C’è un simpatico blog “Chi ha corrotto David Mills?” che pone una domanda inquietante.
Ho cercato di dare una risposta .
Chissà se ci ho preso. Voi ne sapete qualcosa?
Ogni tanto nei dibattiti televisivi (seguo soprattutto Omnibus di La7) sbuca lo sconcertante Capezzone.
Penso che lo invitino perchè è (o è stato) portavoce di Forza Italia.
Il fatto sconcertante è che di solito prende la parola dopo un esponente della Sinistra ed esodisce con uno schiocco di stizza, una scrollata di capo e l’aria del tecnico che commenta la partita di una squadra promettente, ma che dovrebbe cambiare allenatore. “No, no, così non va, la sinistra ha sbagliato tutto (ammesso e non concesso, Capezzone, ma perchè quella faccia? questa volta ti ha eletto la destra. O hai già cambiato?) Se la sinistra continua così resteremo al governo altri vent’anni (allora te lo ricordi che stai a destra!). No così non va, lo stesso errore anche nell’altro compito in classe! (scusate, questo non è Capezzone, ero io quando insegnavo, ma il tono è quello). Ancora con l’antiberlusconismo! così perderete un sacco di voti! (ma Berlusconi lo sa che dai consigli gratis alla sinistra?) Continuate con il giustizialismo! ma volete perdere un’altra volta! (sarà, ma intanto Di Pietro guadagna un sacco di consensi nei sondaggi).
Insomma, cosa sta succedendo? Capezzone sta vivendo una terribile crisi d’identità? Berlusconi stipendia Capezzone perché faccia da stratega alla sinistra? Qualcuno può spiegarmi come vanno le cose? e soprattutto, qualcuno può spiegarlo a Capezzone?
Ho letto “Anime del futuro” di Cory Doctorow. Un libro di fantascenza dove a informatica ed economia si mischia un qualcosa che assomiglia a una favola raccontata da Tim Burton per non fare addormentare i bambini.
Una cosa che mi ha colpito è l’abbondanza di marchi commerciali, anzi di brand, come si dice oggi. Ho avuto l’impressione che il brand tenda a prendere un suo ruolo nel discorso sostituendo gli aggettivi o una lunga descrizione. Quante cose raccontiamo di una persona dicendo che porta un paio di Birkenstok o delle Adidas o delle Nike tarocche? Oppure che pranza in un McDonald, prende il caffè da Starbuks, fa la spesa alla Coop. Scende da una Ferrari, da una Logan, da una Trabant restaurata a puntino. Forse non tutti apprezzano cosa voglia dire forare il muro con un Makita piuttosto che con l’ultima offerta del Lidl, ma non c’è dbbio che molti brand sono fortemente evocativi.
Chissà che nel futuro la maestra non chieda a Pierino “Oltre a sostantivi, verbi, aggettivi quali altre parti principale del discorso conosci?” e Pierino risponda, nascondendo frattolosamente il suo Nokia nell’Invicta, “I brand, signora maestra”.
Voi vedete quache motivo per cui la frase “coloro che credendosi nel giusto combatterono per una causa che era persa” non si possa applicare alle SS come alle Guardie Rosse di Mao o di Pol Pot? Oppure ai Kamikaze giapponesi o ai terroristi dell’undici settembre? Agli aguzzini dei Lager o dei Gulag? Tutti pensavano di agire credendosi nel giusto.
Dirlo dei repubblichini di Salò non è poi così positivo.
Ebbene sì, come disegnatore sono scarso. Ma a volte cedo alla tentazione.