INCLUDE_DATA
Specchio antico

Specchio antico

Ora vediamo come in uno specchio antico (San Paolo)

Specchio antico RSS Feed
 
 
 
 

In bicicletta contromano

Graz, ciclabile in senso vietato

Graz, ciclabile in senso vietato

Leggo sul Corriere della Sera che in inghilterra pensano di autorizzare le biciclette ad andare contromano in alcune strade urbane a senso unico.

Bella idea. In Austria e Germania già lo fanno. Basta un piccolo cartello sotto quello del divieto.

Da noi, a Rimini, l’andare comtromano è prassi comune e, fino a poco tempo fa, tollerata. Mi è capitato, infatti di sentirmi dire che dovevo scendere per proseguire ii senso vietato sul Corso fra via Giovanni XXII e il ponte di Tiberio. Se si applicassero rigidamente le norme, anche il centro di Rimini diventerebbe inospitale per i ciclisti.

Sanzionando comportamenti abituali e poco pericolosi si rischia solo di indispettire i ciclisti, senza vantaggi per la sicurezza. Sarebbe bene, quindi, ufficializzare la possibilità di autorizzare i ciclisti ad andare contromano almeno in alcune strade di poco traffico in zona centrale.

Flop?

Mi piacerebbe pensare che il 13,4% di share di Porta a Porta sulla “non ricostruzione” dell’Aquila sia un insuccesso del Cavaliere.

Ma oggi quel 10% di stampa che non è “comunista e cattocomunista” occupa la gran parte delle rassegne stampa con titoli trionfali per la consegna delle case (costruite da Croce Rossa e Trentino) ai terremotati. Cinque dei sei telegiornali più seguiti trasmetteranno la trionfale versione di Berlusconi.

Alla fine quanti saranno messi in grado di capire che quelle casette per 300 (trecento) persone su 30.000 (trentamila) terremotati (dati forniti dal Presidente della provincia) non sono che l’1% (uno per cento) di quelle che servono? E che non sono quelle previste dal piano della protezione civile?

Opinioni

“Chi fa politica esca dalla scuola” (Mariastella Gelmini)
“La politica è la più alta forma di carità” (Paolo VI)

Il mercato, se vi pare.

Nella sua filippica dove Brunetta invita Bondi a tagliare il fondo unico per lo spettacolo, il ministro se la prede con l’opera lirica, invitando, tra l’altro, glia artisti ad “andare a lavorare”.

Non è una ronda, ma comparse del TrovatoreCertamente Brunetta non ha mai avuto l’occasione, come ho avuto io, di lavorare (oh!) per un’opera lirica, anche solo come comparsa. Avrebbe visto non solo quanto lavoro (oh!) c’è in un’opera, ma anche quanto questo lavoro sia qualificato.

Invita poi l’opera a confrontarsi col mercato. Cosa che probabilmente condannerebbe l’opera all’oblio. L’opera ha costi enormi, perchè richiede molto la voro (oh!) e una professionalità altissima, non solo dei cantanti e degli orchestrali, ma anche di figure comel’attrezzista, la sarta o i macchinisti.

Il suo spazio sul mercato è ridotto e lo sarebbe ancora di più se gli spettatori dovessero pagare il costo effettivo della messa in scena. Meno rappresentazioni significherebbe dare meno occasioni agli artisti e ai lavoratorri di esercitare la loro professionalità. Senza esercizio la professionalità decade. Alcune strutture, i teatri, ma anche le sartorie, hanno costi fissi altissimi, che riducendo le rappresentazioni, diventerebbero insostenibili.

Se per conservare opere d’arte come i dipinti servono periodici restauri, per l’opera lirica si può solo rappresentarla con continuità. Ci si dimentica che è uno dei pezzi più pregiati del patrimoni artistico italiano?

Salta poi fuori Gasparri, che lamenta la scarsità di scenggiature e film “di destra”. Non vogliamo infierire riportando la folgorante idea che propone per un film “di destra”.

Ci interessa di più la sollecitazione che ha fatto alla Rai a mettere in onda “Il sangue dei vinti”, film che nelle sale non ha certo avuto un gran successo.

Ma, evidentemente, qui il mercato non va ascoltato.

Io ho cinque mele…

L’Unità on line di oggi riporta una frase di un genitore americano «Mi sorprende che i repubblicani non si siano lamentati di come viene insegnata la matematica a scuola… Johnny ha 5 mele, Juan 0. Se Johnny dà 2 mele a Juan, quante gliene restano? Risposta: perché Johnny dovrebbe dare 2 mele… a Juan? Suona socialista distribuire in giro le mele. E chi è Juan? È un clandestino? Non merita nessuna mela».
E noi ci lamentiamo dei leghisti?

Speriamo comunque che non lo leggano, altrimenti chissà quali raccomandazioni troveremo fra i programmi scolastici!

Premio della Bontà

Non so se venga ancora attribuito il premio “Bontà Motta” che la nota ditta di dolciumi ha elargito per molti anni.

Se c’è ancora suggerisco un nome alla giuria: Silvio Berlusconi.

Questo per il suo atteggiamento veso Vittorio Feltri.

Non solo perché non lo ha ancora cacciato dalla direzzione del “Giornale” dopo la patacca che gli hanno rifilato sul caso Boffo e che lui ha prontamente pubblicato.

Il fatto che il Cavaliere ha querelato l’Unità (fra l’altro) per le affermazioni sul fatto che ricorra a una protesi per recuperare la perduta potenza sessuale ci ha fatto veniire in mente un’altra notizia.

In giugno il suddetto Feltri dichiarò pubblicamente che il Cavaliere è impotente dal ‘96 a causa di una operazione alla prostata.

Ora nella denuncia all’Unità si danno ampie rassicurazioni sulla potenza sessuale di Berlusconi.

Pensate: Feltri aveva fattoqueste gravi affermazioni e, non solo non era stato denunciato, ma è  stato anche promosso a direttore del Giornale.

Che buono quell’uomo!

Il proprio dovere

Preoccupazione per l’epidemia di influenza, soprattutto in vista dell’apertura delle scuole. Viene posto sul tavolo il dilemma se aprirle o non aprirle e poi, se si aprono, se chiuderle ai primi casi o aspettare che i malati siano un certo numero.

Ottimi temi di dibattito.

Io vorrei invece chiedere qual’è il dovere di un insegnante (o di un altro statale) di fronte ai primi sintomi influenzali. Risposta scontata? deve stare a casa?

Allora perchè viene punito con una decurtazione dello stipendio per i primi dieci giorni di assenza?

Da bar

C’è una definizione precisa dei discorsi “da bar”, necessaria perché i dicorsi da bar sono quelli in cui ognuno dà ai termini il significato che vuole e quindi ognuno ha ragione.

Ma hanno anche altre caratteristiche. Sono, nella maggioranza dei casi basati sulla competenza spicciola, opera di gruppi autoreferenziali, dove l’apporto esterno non è richiesto e, anzi, deprecato. Se qualcuno si azzarda a contraddire l’opinione prevalente con il parere di qualche illustre esperto, parte subito un “Mo va là, cosa vuoi che capiscano quelli lì”. Frase capace di negare la competenza di Einstein in materia di fisica.

Così il bar si dà ragione e nulla può cambiare le sue conclusioni. Se il bar decide che gli immigrati ci rubano il lavoro, non c’è studio di Bakitalia (Mo va là…) che possa convincerlo del contrario.

Se i discorsi da bar rimanessero nel loro luogo natio, non farebbero danni e non sarebbe male che rimanessero discorsi. ma da un po’ di tempo in qua ho l’impressione che succeda il peggio immaginabile: diventano leggi.

Come speiegarsi altrimenti certi provvedimenti?

Bullismo, ad esempio. ” Va là, che se bocciassero con il sette in condotta…”. A nulla conta l’osservazione che se qualcuno merita il sette in condotta difficilmente ha un profitto tale da essere promosso. L’idea viaggia, arriva alle orecchie di un ministro, diventa legge.

Arriva un automobilista infastidito dai ciclisti? “Va là, che se gli togliessero i punti dalla patente starebbero al loro posto”. Il loro posto sarebbero le piste ciclabili, ma non ci sono. Ma anche qui l’idea viaggia e adesso ti tolgono i punti anche se vai in bici, non importa se questo crea una disparità fra cittadini con patente e senza.

Quante leggi “da bar” dovremo ancora vedere?

Risultati

Una scuola orgogliosa delle bocciature è come un ospedale che si vanti dei decessi.

Logo


Il panetto di burro a destra vi ricorda qualcosa?

No?

Allora non sapete nulla del logo che dovrebbe promuovere il turismo italiano all’estero, che potrete vedere qui sotto.

Se vi sembra insignificante dovreste vedere la prima versione, oltretutto con la scritta “Magic Italy”, che pare verrà usata all’estero.

Notate la bandiera. Quando la si dipinge ruotata di 90° il verde dovrebbe stare sopra, comese pendesse dall’asta. Ma uno dei due grafici (ammesso che di grafici si tratti) evidentemente non lo sapeva.