Centro nutrizionale
Uno dei quindici centri nutrizionali della Comunità a Ndola. Oggi, martedì, è il giorno della settimana in cui le donne vengono al centro, nel compound di di Nkwazi. Si ritrovano sotto una tettoia di legno e bambù, dal pavimento in terra battuta, giusta giusta per farle sedere su tre lati. Sul quarto Ba John ha una panca e un tavolino e conduce la riunione. Ci presenta e spiega chi siamo.
È un colpo d’occhio fantastico. Difficile rendersi conto che si tratta di madri poverissime che non riescono a nutrire il proprio figlio. Sono vestite con le loro colorate chitenga, pulite e stirate, elegantissime. Per prima cosa si pesano i bambini e si misura la circonferenza del braccio, per conoscere lo stato nutrizionale. Intanto riprendo qualche foto. Man mano che mostro i risultati le donne prendono confidenza e sorridono. I bambini sono più diffidenti, uno ha decisamente paura. Però dopo un po’ accetta di farmi ciao con la manina, purché rimanga a distanza.
Poi Ba John tiene una lezioncina sull’importanza dell’allattamento al seno. Intanto inizia la preparazione del pranzo. Fuori dalla casetta alcune donne fanno bollire le uova sode, al centro della tettoia fuma il pentolone dove si prepara la Nshima, la polenta bianca locale. La lezione comprende anche alcune domande di verifica e un paio di canzoni che le donne cantano in coro. Il tutto dà l’impressione che l’appuntamento col Centro sia una gioiosa ricorrenza settimanale.
Dopo il coro si mangia, accomodati un po’ come si può. Il bimbo che ha paura di me si lascia invece toccare dalla Margherita e le accarezza lievemente la mano. Poi Margherita gli dice “gnam gnam” mentre mangia e lui, buffissimo, inizia a ripetere.
Ba John ci fa salire sul suo furgone pick-up per andare a Cicetekelo. Siamo in tre, io e Irma dobbiamo salire dietro, nel cassone. È un modo molto comune di viaggiare in Zambia, lo fa anche la polizia. Ma evidentemente non è così comune che lo facciano dei bianchi: attorno a noi bambini e ragazzi ridono e ci indicano col dito, qualcuno ci rincorre.