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Specchio antico

Specchio antico

Ora vediamo come in uno specchio antico (San Paolo)

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Strade di Ndola

20100722-DSC_7514Quando usciamo a piedi per la strada cominciamo a vedere le caratteristiche della città. Per prima cosa tanto spazio e tanto silenzio. Non ci sono quasi auto. Le case sono tutte a un piano, con un largo giardino e c’è un ampio spazio fra la strada e i recinti, a volte con una fila di agavi o cespugli. Siamo in un quartiere ricco. Tutte le case hanno un muro di protezione con filo spinato o cocci di bottiglia, qualcuna addirittura col recinto elettrificato. Sui cancelli cartelli indicano che la casa è protetta dalle guardie di un’agenzia.
Le case, comprese quelle della Comunità, hanno giardini splendidi. Del resto il clima aiuta. Nel giardino della Home Family quello che noi chiamiamo un tronchetto della felicità ha superato i sei metri e altrettanto ha fatto il Ficus benjamina dei vicini.

Nel pomeriggio visita alla piccola farm Ukubalula, accompagnati da Vernon, uno dei ragazzi della casa-famiglia che presto andrà all’Università in Sud Africa. I viaggi in pulmino sono interessanti. Si viaggia a sinistra, ma dipende molto anche dalle buche. Le strade sono piene di gente a piedi, pochi in bici. Molti trasportano carichi che a volte sembrano sproporzionati. Mi hanno avvertito di non fotografare gente per la strada:  È capitato che un pulmino sia stato fermato de una folla inferocita in un compound (quartiere di baracche) perché qualcuno fotografava dai posti davanti. Acquattato tra i sedili posteriori dal pulmino scatto comunque.

La folla è un piccolo spettacolo. In città sui marciapiedi si vende di tutto. Ortaggi e commestibili vari, soprattutto. Ma tantissimi vendono ricariche telefoniche e non manca chi ripara biciclette o confeziona vestiti. In un punto passiamo lungo un compound, dove vendono pietre. Frequentissime le donne con carichi sulla testa e bambini portati con una fascia di traverso sulle spalle. Colpisce l’eleganza delle persone, sia che siano donne che indossano le stoffe tipiche oppure uomini e donne con abiti occidentali. Una cosa molto particolare per noi è l’uscita dalle scuole. Qui, tradizione inglese, ogni scuola ha la sua divisa. Così le strade sono invase di bambini e ragazzi elegantissimi, con le loro uniformi blu, verdi o anche gialle.

A un certo punto in mezzo alla strada ci sono bidoni e treppiedi di tronchi. Mi spiegano che è un posto di blocco della Polizia, su quella strada non lontano c’è il Congo, dove c’è guerra. Il nome Congo mi fa effetto. Ricordo i Telegiornali che ascoltavo da piccolo, con le notizie della guerriglia e gli interventi dei Caschi Blu. Sapere che quel posto è a pochi chilometri mi fa un po’ impressione.

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