Cinema parrocchiali
Ieri ero sprofondato in una comoda poltrona di una multisala col mio biglietto per un posto numerato. Mentre aspettavo il film improvvisamente mi sono tornati in mente i cinema parrocchiali.
Quelli che se non avete almeno quarant’anni probabilmente non sapete nemmeno cosa fossero o forse li avete visti in “Nuovo Cinema Paradiso”. Quelli in cui si proiettavano in seconda visione grandi film per quattro soldi e si rompeva la pellicola e il pubblico urlava. Quelli dove i genitori ci spedivano la domenica pomeriggio per stare un paio d’ore in pace. Quelli con le poltroncine in legno col sedile ribaltabile, dove ci si dondolava rischiando di restare intrappolati. Quelli dal caretteristico odore di bucce di brustoline in disfacimento. E anche quelli estivi, dove il sonoro dipendeva dalla distanza dalla strada e prima di entrare si guardava il cielo sperando che non piovesse.
Ma soprattutto dove c’era chi gradava “Attento!” quando il cattivo era alle spalle del buono. E dove quando arrivavano i nostri facevamo più rumore noi del pubblico del settimo cavalleggeri sullo schermo. E anche dove (ma eravamo più grandi) si applaudivano le gag meglio riuscite di Totò.
Poverini i bambini di oggi, che si guardano i DVD sulla tv di casa!