Un semplice rogo
Il ministro leghista Calderoli ha messo al rogo le leggi inutili.
Con una cerimonia in una caserma dei Vigili del Fuoco (ma perchè non Campo dei Fiori?) ha bruciato simbolicamente 375.000 atti amministrativi inutili.
Di fronte a un tale numero di inutili norme, che si suppongono quindi essere fastidiose per il cittadino, sembra che si dovrebbe essere contenti. Ma se non ci si limita all’ordine di grandezza del numero emerge qualche perplessità.
Ricordo di aver segnalato proprio su questo blog che fra le norme andate in fumo con la semplificazione calderoliana c’è anche quella sulle dimissioni telematiche. Basta con questa complicazione del modulo telematico. Torniamo alle vecchie usanze, quando, per semplificare, le dimissioni, soprattutto per le donne, venivano fatte firmare direttamente all’atto dell’assunzione lasciando in bianco solo la data. Così al momento di un’eventuale gravidanza il datore di lavoro completava la domanda, evitandosi tutte le complicazioni del caso.
Così pure basta con la tracciabilità degli assegni. Si ritorna agli assegni “a me medesimo” con la girata in bianco con i quali si pagava l’artigiano, che così risparmiava a noi di pagare l’IVAe a sè stesso il resto di tasse e contributi. Che poi, noi lavoratori dipendenti finiremo col pagare al posto suo.
E chissà quante altre norme del genere sono state sepolte, occultate nel mucchio delle leggi veramente inutili. Difficile saperlo, anche perchè le leggi abrogative sono scritte in genere sul modello “è abrogata la legge xx/yyyy”. Diertro a quei numeri può esserci di tutto, dal divieto di esercitare la professione di ciarlatano (per il quale siamo famosi nel mondo) a un qualche fastidioso obbligo di sottoporsi a qualche controllo che riguarda la sicurezza.
Si semplifica quindi, ma non per tutti. Provate a pensare alle norme sull’imigrazione, a quanto è diventato complicato ottenere un permesso di soggiorno, una residenza, un ricongiungimento famigliare. L’ultima notizia su questo fronte riguarda due ragazzi, che non potranno sposarsi perchè il permesso di lei non è per la voro ma per motivi di studio.
Queste sarebbero le leggi che Calderoli dovrebbe mandare al rogo. Peccato che sia fra i promotori.
January 16th, 2011 at 09:49
[...] era già venuto in mente quando ho saputo che in mezzo a tante “semplificazioni” calderoliane c’era anche la norma che abroga le dimissioni [...]